Nel marzo del 2021, la commissione per l’Ambiente Ue ha emanato norme ancora più stringenti per limitare l’utilizzo dei motori diesel e benzina. L’obiettivo è certamente quello e di limitare le emissioni di CO2 al minimo per raggiungere i livelli prestabiliti per il 2050 dalla Comunità Europea.
Si prevede dunque di bloccare la vendita di auto benzina e diesel nei prossimi quindici anni. A tal proposito, la commissione per l’Ambiente Ue ha proposto nuove normative per fermare del tutto la vendita di motori endotermici a partire dal 2035. Il livello di severità delle limitazioni sarà tale entro questo anno che i propulsori termici (benzina e diesel) non saranno più in grado di rientrare nei nuovi limiti imposti e le vendite verranno interrotte.
A questo punto, le automobili in circolazione saranno principalmente 100% elettriche con una riduzione delle emissioni considerevole.
Benzina e diesel Euro 7
Anche se oggi i motori Euro 6 ed Euro 7 sembrano non essere stati colpiti dalle stringenti limitazioni imposte su altre motorizzazioni, si sta discutendo sulla prossima soppressione anche di questi sistemi.
In particolare, sembra che le limitazioni si stiano facendo sempre più severe anche per il più recente sistema di alimentazione, spingendo le case produttrici di automobili a rivedere le loro strategie produttive e di vendita. Si sta cercando sempre più di proporre una mobilità “new gen” ad elevata elettrificazione.
La discussione sull’addio all’endotermico
Dopo una prima proposta molto rigida della commissione per l’Ambiente Ue, L’Agves (Advisory Group on Vehicle Emission Standards) ha rivisto le normative in modo da generare degli obiettivi arrivabili e misurabili che non compromettessero l’economia del settore automobilistico.
Mentre prima di consideravano le emissioni di ossidi di azoto (Nox) ad appena 10 mg, con la revisione delle normative si è giunti a 30 mg per chilometro. Si sono inoltre sviluppate delle normative che distinguono nettamente i motori diesel da quelli benzina, mentre prima ciò non avveniva.
Insomma, in pochi mesi le case automobilistiche hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, almeno momentaneo. Si sa che ormai, con i cambiamenti climatici e gli elevati livelli di polveri sottili nell’ambiente, i motori diesel e benzina siano nella lente della Commissione Europea e che le prossime decisioni saranno sempre più volte a una circolazione più sostenibile.
Per ora l’addio al motore endotermico è rimandato, ma la sfida per le case automobilistiche è sempre quella di innovare, di ridurre al minimo le emissioni a fronte di migliori performance. Riprendendo le parole del ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire: “Gli standard ambientali europei devono rimanere un fattore di incentivo, non distruttivo per la nostra industria. Sono in corso trattative sull’Euro 7 e sia chiaro: in questa fase, questo standard non è per noi conveniente. Alcune delle proposte che circolano sono eccessive. I nostri costruttori non saranno in grado di tenere il passo”.
La sfida oggi è quindi quella di conciliare il rispetto per l’ambiente con il mantenimento di un settore che già ha risentito della forte ondata di pandemia.